03/07/14

The End





Addio Philip.


27/05/14

La notte a Capital City

I suoi occhi azzurri, chiari, hanno visto così tante sfumature del Verse, vanno alla ricerca di quelle stelle che in qualche modo l'hanno sempre fatta sentire a casa.
Anche se non sono le sue stelle, è consapevole che le proprie non le potrà mai più vedere. Elizabeth sta lì con le braccia intrecciate sopra alla finestra, il vento le sfiora il volto muove qualche ciuffo di quei capelli rossi, come se fossero piccole lingue di fuoco che danzano al ritmo di quei soffi.
Lo sguardo continua a cercare in quell'oscurità una singola stella, ma non le trova, troppe intense le luci della città, offuscano in quel modo la bellezza della manto stellato.
Uomini tanto ambiziosi che hanno portato il cielo in mezzo a noi, con tutte quelle luci artificiale. Uomini tanto ambiziosi che non non vanno alla ricerca di qualcosa che gli appartiene, ovvero il cielo.
Uomini che hanno semplicemente smesso di sognare.
Capital City è affascinante, c'è u miscuglio di visi, di colori che ti soffocano appena ci metti piedi, la gente segue la moda di quel momento, non parla però più tra di loro, almeno non parla come fanno nel Border. Parlano attraverso auricolari e scartano la comunicazione con la persona a te di fianco, così tanta tecnologia e così tanto poco contatto fisico.
Rimane lì con quelle braccia che l'avvolgono al momento, gli occhi si sono andati lentamente a chiudere, in fondo il rumore della città può esser anche una dolce ninna nanna.
La piccola belva ha ceduto al canto di Morpheo che dispettoso come ogni notte le regala incubi, per questo motivo cerca sempre di dormire da sola, per non far vedere quel lato umano. Quel lato dove urla e si alza in un bagno di sudore e urlando, con gli occhi sgranati e il respiro affannato.
Un lato sofferto perchè dopo tutto per quanto una persona può sorridere, ha sempre delle ferite aperte, ferite che non smetteranno mai di sanguinare. Semplicemente si continua a camminare, si continua a vivere, perchè se ci si ferma è tutto finito.
Però questa notte la piccola belva non è da sola, c'è una figura, un Jack di cuori che le si avvicina, con quelle mani che sono diverse dai suoi colleghi le accarezza il capo, le dita si infilano all'interno di quei piccoli ciuffi rossi e si perde diversi secondi a coccolarla.
Un Jack di cuori che non lascia da sola la piccola belva, anche se questa dovesse mordergli la mano con tutto il proprio odio. Un Jack che lentamente la prende tra le sue braccia, la stringe al proprio petto come se volesse proteggerla da quei incubi che Morpheo vuole insinuarle.
Una protezione che si legge tra quelle dita che si stringono sulle sue spalle, lungo le sue ginocchia e la piccola belva addormentata si gira, andando alla ricerca del suo petto aggrappandosi alla sua maglia come se fosse l'unico appiglio prima di scivolare nel bugno.
Il Jack le sorride, in modo dolce, accompagnandola in quel letto e si corica a sua volta di fianco a lei, iniziando ad accarezzarle il volto, cercando in qualche modo di farla tranquillizzare, perchè lui c'è. Lui è lì di fianco a lei.
Lentamente anche il Jack chiude gli occhi, addormentandosi con le labbra vicino alla sua fronte e le mani che la stringono verso di lui, perchè non c'è cosa più delicata di vedere un fiore che cresce in mezzo a tante spine.
 
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